In car sharing alla scoperta dell’unico Sito UNESCO di Milano.
Nessuna città in Italia batte Milano in fatto di perfetta unione tra passato, presente e futuro. Storia e modernità si fondono, e si concretizzano nel gioco di opposti generato dai grattacieli della “nuova Milano” e dalle chiese secolari del centro.
Esiste, ad esempio, un luogo, all’Ombra della Madonnina, che racchiude in poche centinaia di metri l’antico spirito rinascimentale della città. Era, quella, l’epoca di Ludovico Sforza, Duca di Milano e grande mecenate, che ospitava alla sua corte i migliori artisti del periodo.
E non è un caso che la Chiesa di Santa Maria delle Grazie, l’unico Sito UNESCO presente a Milano, risalga proprio a quell’epoca e contenga la più famosa opera del più geniale tra gli artisti italiani del Rinascimento: il Cenacolo di Leonardo da Vinci.
La Chiesa di Santa Maria delle Grazie
La Chiesa di Santa Maria delle Grazie è un imponente complesso religioso rinascimentale, tutto meneghino, fatto erigere dal Duca di Milano tra il 1463 e il 1497, come mausoleo dedicato alla famiglia Sforza. Costruito da Guiniforte Solari e completato dal Bramante con una monumentale tribuna coperta da una cupola, la chiesa e il convento adiacente furono protagonisti di varie peripezie nei secoli. Il convento divenne, prima, sede del Tribunale di Inquisizione e, in seguito, dopo le devastanti incursioni napoleoniche, una caserma, per subire infine ben più gravi danni secoli più tardi, durante la Seconda Guerra Mondiale, a causa dei bombardamenti Alleati.
In tutte queste vicende, ci fu un luogo in particolare che si salvò: il refettorio del convento. Qui, su una delle pareti, sin dai tempi di Leonardo da Vinci, artista e genio rinascimentale alla corte degli Sforza, era presente uno dei suoi più apprezzati capolavori: “L’ultima Cena”.
Il Cenacolo Vinciano
Un Patrimonio UNESCO all’interno di un Sito UNESCO.. Un capolavoro nel capolavoro.
Il Cenacolo fu realizzato da Leonardo da Vinci tra il 1495 e il 1498 su una parete del refettorio di Santa Maria delle Grazie, per ricordare ai frati, che lì si riunivano per consumare i pasti, che la tavola della comunità religiosa era un’estensione di quella dove sedettero Cristo e gli Apostoli.
E, infatti, prospettiva ed effetto ottico ingannano l’occhio, dando l’illusione della profondità e dello spazio in una stanza che spaziosa non è. A remare contro l’opera del genio, nei secoli successivi, fu paradossalmente la scelta di una tecnica pittorica tanto specifica come quella della tempera su intonaco, la quale si rivelò destinata a un progressivo deterioramento dovuto al tempo, alla polvere e allo smog milanese.
Furono necessari numerosi restauri per riportare i colori sbiaditi dell’opera al loro splendore originale. L’ultimo di tali interventi durò addirittura 20 anni, terminando solo nel 1999 e restituendo al mondo L’Ultima Cena così come doveva averla vista lo stesso Leonardo al principio.
Oggi, l’ingresso al refettorio di Santa Maria delle Grazie, date le limitate dimensioni della stanza, è consentito a un massimo di 25 persone per volta, previa prenotazione, e solamente per un tempo massimo di 15 minuti per gruppo.
Un vero e proprio assaggio del genio creativo di Leonardo
Eppure, per chi di Leonardo da Vinci non ne ha mai abbastanza, a pochi passi dal Cenacolo, c’è la possibilità di scoprire, con più tranquillità, un ulteriore tassello della sua esperienza milanese, andando a visitare la cosiddetta Vigna di Leonardo.
La Vigna di Leonardo
Proprio al di là di Corso Magenta, strada che costeggia la Chiesa di Santa Maria delle Grazie, si trova la Casa degli Atellani. Al suo interno, nello splendido giardino, si ritaglia uno spazio la vigna che Ludovico il Moro donò proprio all’artista toscano e nella quale Leonardo si recava per controllare i filari e riposarsi dopo una giornata di lavoro nel refettorio del convento antistante.
Ritrovata miracolosamente intatta dall’architetto Luca Beltrami, dopo che l’architetto Portaluppi nel 1919 aveva iniziato i lavori di restauro della tenuta, la Vigna di Leonardo fa da affascinante cornice a una Casa che ha rappresentato un centro della vita mondana milanese per tutto il periodo sforzesco.
La stessa tenuta, composta in realtà da due diverse case affiancate, era stata, infatti, donata nel 1490 da Ludovico il Moro al nobile Signor Giacometto di Lucia dell’Atella, suo cortigiano. La proprietà, passata di mano diverse volte nei secoli successivi, arriva fino al 1919, quando Portaluppi la trasforma in un’unica dimora, riportando anche alla luce affreschi e reperti e inaugurando la nuova Casa degli Atellani nel 1922, e curandone anche i restauri successivi ai bombardamenti del 1943.
Raggiungere il Cenacolo: un comodo E-VAI Point nelle vicinanze
Santa Maria delle Grazie, il Cenacolo e la Vigna di Leonardo: tre testimonianze insostituibili di una Milano d’altri tempi che oggi si mescolano alla modernità dei grattacieli e a una città in continua trasformazione. Tre capolavori da riscoprire e di cui godere, che oggi sono fortunatamente a disposizione di tutti, milanesi e turisti.
E se, per chi abita a Milano, questi luoghi sono facilmente raggiungibili grazie ai tanti mezzi pubblici che la città offre, ma anche ai servizi di sharing mobility ormai diffusi sul territorio urbano, per chi viene da fuori Milano può utilizzare proprio uno di questi servizi.
Il servizio di car sharing elettrico E-VAI, infatti, è l’unico che consente ai milanesi e non, di raggiungere facilmente, e senza doversi preoccupare dei parcheggi a pagamento, il centro di Milano, così da godere del capolavoro e delle atmosfere vinciane, oltre che della bellezza della vicina Santa Maria delle Grazie.
Per tutti coloro che sceglieranno questa modalità di spostamento comoda e a basso impatto ambientale, il consiglio di E-VAI è quello di sfruttare l’E-VAI Point di Milano Cadorna in via Metastasio 5, il più vicino in zona, per parcheggiare il proprio veicolo elettrico E-VAI, noleggiato per poche ore o per l’intera giornata, e recarsi poi a piedi fino alla chiesa, facendo una passeggiata di meno di 10 minuti.
Ad attendere milanesi e turisti, come detto, oltre alla bellezza di Santa Maria delle Grazie e di Casa degli Atellati, anche quei 15 minuti unici e speciali in cui rimanere assolutamente ammirati dall’estro creativo di Leonardo da Vinci e della sua opera più famosa.