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Home » Itinerari » Cosa vedere in Brianza: 5 posti da non perdere

Cosa vedere in Brianza: alla scoperta del cuore della Lombardia.

Se volete organizzare una gita fuori porta o un lungo weekend lontano dal caos cittadino e vi state domandando cosa vedere in Brianza sappiate che, tra importanti monumenti, splendidi parchi, antichi borghi, magnifiche ville, celebri dimore e panorami mozzafiato che si affacciano sui laghi più importanti della Lombardia, avete solo l’imbarazzo della scelta.

La Brianza è un’area geografica situata a nord di Milano e a sud del lago di Como al cui interno è possibile individuare due diverse zone: una pianeggiante, a sud e a ovest, e l’altra collinare, a nord e a est. Inoltre, i numerosi specchi d’acqua che caratterizzano il paesaggio la rendono il cuore della Regione dei Laghi italiana, ovvero la Lombardia.

Le ipotesi sull’origine del nome sono diverse: si pensa che Brianza deriva dal termine celtico brig, che significa “colle” o “altura”, ma secondo altre fonti il nome è strettamente legato alla storia di Brianteo, il generale al seguito delle truppe del principe gallo Belloveso che avrebbe occupato il territorio dell’Insubria, nell’Italia Settentrionale, e fondato l’antica Mediolanum (Milano).

Una terza tesi chiama in causa la tribù celtica dei Briganti che migrarono in Lombardia, nella zona chiamata Brigantia o Briantia, mentre una più suggestiva teoria vuole che il nome sia ricollegabile al fenomeno del brigantaggio poiché proprio tra i boschi e le colline della zona erano soliti nascondersi i fuorilegge che aggredivano all’improvviso gli ignari viandanti recitando la famosa formula: “O l bursa o la vita o ul canèn da la pipa”.

La Brianza è stata una delle protagoniste italiane della seconda rivoluzione industriale e tra le prime a subire il processo di industrializzazione e la conseguente urbanizzazione dell’area che

l’hanno portata a diventare una delle regioni più densamente abitate del Bel Paese. Inoltre, fa parte dell’importante “Pentagono Industriale” i cui vertici sono le città di Milano, Parigi, Londra, Amburgo e Monaco di Baviera.

Cosa vedere in Brianza: 5 luoghi da vedere almeno una volta nella vita

Scopriamo insieme cosa vedere in Brianza e quali sono i cinque luoghi da non perdere.

  1. Monza: la città dei Longobardi, oggi capoluogo della provincia di Monza e Brianza, è famosa per la presenza dell’Autodromo nazionale, uno dei più importanti e prestigiosi circuiti automobilistici al mondo che ogni anno ospita il Gran Premio d’Italia di Formula 1 e per la splendida Villa Reale conosciuta anche come Reggia di Monza, uno dei monumenti più importanti della città. La villa, costruita durante il periodo della dominazione austriaca del Ducato di Monza per volontà dell’imperatrice Maria Teresa d’Austria, è composta da un corpo centrale e due ali che si dipartono ad angolo retto. Dagli splendidi giardini che la circondano è possibile raggiungere a piedi il Parco di Monza percorrendo il viale Cavriga o la Casina del Sole. Il parco di Monza è uno dei maggiori parchi storici europei nonché il quarto recintato più grande d’Europa e il maggiore circondato da mura. Situato a nord della città, ha una superficie di 688 ettari e, insieme ai Giardini Reali, forma un complesso di grande valore paesaggistico, storico e architettonico che fa parte del più ampio Parco regionale della Valle del Lambro. Monza è una città dal grande patrimonio architettonico, ricca di luoghi unici che raccontano la storia della Lombardia attraverso i secoli.
  2. Ecomuseo Adda di Leonardo: situato all’interno del Parco Adda Nord, l’ecomuseo segue il corso del fiume Adda ed è nato con lo scopo di tutelare e valorizzare il locale patrimonio naturalistico, ingegneristico, architettonico e storico con particolare attenzione alle testimonianze che raccontano il soggiorno di Leonardo da Vinci in Lombardia. Tra le 18 tappe che compongono il percorso dell’ecomuseo, lungo circa 21 km, merita una visita il traghetto di Leonardo, un particolare tipo di traghetto di cui esistono due esemplari tuttora funzionanti: uno unisce i moli di Imbersago (Lecco), e di Villa d’Adda (Bergamo), mentre l’altro collega i moli sulle sponde opposte del fiume Tevere, all’interno della Riserva Naturale di Nazzano, in provincia di Roma. Oggi, il disegno del traghetto, datato 1513 e incluso nel Codice Windsor, è conservato presso la biblioteca reale dell’omonimo castello in Inghilterra. Il mezzo è costituito da due imbarcazioni affiancate, sormontante da una piattaforma con guardiola esagonale, e da un albero centrale su cui è montato un rullo sul quale scorre una fune metallica che unisce le due sponde dell’Adda. Sono presenti anche due timoni, uno a poppa e l’altro a prua. Il traghetto, su cui è possibile portare fino a 100 persone e 5 automobili grazie alla superficie di 60 mq, funziona senza l’ausilio di un motore o di remi e si muove sfruttando il moto della corrente, permettendo così la traversata del fiume. Inoltre, a bordo del traghetto è possibile caricare anche biciclette, moto e animali domestici.
  3. Montevecchia: situato sulle colline che dominano il territorio del Meratese, nella Brianza nordorientale, il comune di Montevecchia è sede del Parco regionale di Montevecchia e della Valle de Curone, un’area naturale protetta che si estende per una superficie di circa 2360 ettari, comprende aree boschive incontaminate e ospita specie animali come il gambero di fiume, la salamandra, il tasso e lo scoiattolo. Definita la “Toscana della Brianza”, Montevecchia è la patria del Pincianèl, il classico vino rosso dell’Alta Brianza con denominazione IGT del consorzio Terre Lariane, mentre il vino bianco secco prodotto nella zona è stato menzionato persino dal poeta Carlo Porta in uno scritto realizzato per le seconde nozze di Napoleone Bonaparte. Il comune in provincia di Lecco è noto anche per la produzione di erbe aromatiche, tra cui la salvia e il rosmarino riconosciuti come Prodotti agroalimentari tradizionali lombardi (P.A.T.) e per i famosi furmagétt de Muntavégia(o furmagétt de faciröla), tipici formaggini di latte vaccino inclusi nell’elenco P.A.T. A Montevecchia si trovano alcuni fra più antichi insediamenti umani della Lombardia: all’interno del parco, alla fine degli anni Sessanta, sono stati ritrovati due accampamenti risalenti all’epoca dell’Uomo di Neanderthal e dell’Homo sapiens, datati rispettivamente 60.000 anni fa e 32.000 anni fa. Un monumento particolarmente interessante è il santuario della Beata Vergine del Carmelo, di origini medievali, situato in cima alla collina di Montevecchia da cui si può godere di uno splendido paesaggio sulla Brianza. Merita una visita anche Villa Albertoni Agnesi, costruita nel XVIII secolo, una delle dimore storiche più affascinanti della Brianza lecchese e perfetto esempio dello stile rococò, meglio conosciuto in Lombardia come barocchetto.
  4. Seregno: situato nella bassa Brianza, il comune di Seregno dista circa 26 chilometri da Milano, 12 da Monza e 25 da Como. Riguardo l’etimologia del nome esistono numerosi ipotesi ma la maggior parte degli studiosi pensa che il toponimo Seregno derivi daSerena, nobildonna romana vissuta nel V secolo, figlia di Onorio detto di Spagna e moglie del generale  Il primo documento in cui si cita il comune risale al 1087 ed è un atto con il quale Pietro da Seregno cede parte dei suoi beni alla canonica di Sant’Ambrogio di Milano in cambio di aiuto e protezione, ma gli storici ipotizzano l’esistenza di un villaggio attivo già in età romana. Nel centro storico della città si trova il nucleo antico di Seregno, cuore della cittadina, costituito da una serie di vicoli appartenenti alle diverse borgate, mentre dal centro storico alla circonvallazione si estendono le aree risalenti all’epoca ottocentesca che in passato ospitavano le attività artigianali legate alla produzione del mobile. Inoltre, nella borgata Puzuràn, attuale largo San Vittore, è ancora visibile il pozzo più antico di Seregno. Tra i luoghi da non perdere ci sono la basilica collegiata di San Giuseppe, le cui origini risalgono alla seconda metà del XVIII secolo, il santuario in stile neogotico della Madonna di Santa Valeria, l’abbazia dei Monaci Olivetani di San Benedetto e la Torre del Barbarossa, considerata il simbolo di Seregno, che secondo la leggenda fu costruita per volere dell’imperatore Federico I, detto Il Barbarossa.
  5. Palazzo Arese Borromeo: lo storico palazzo nobiliare si trova a Cesano Maderno, città della bassa Brianza a circa 20 chilometri da Milano, e fu costruito nella seconda metà del Seicento per volontà del conte Bartolomeo III di Arese. In realtà, l’ala nord del palazzo era già stata costruita nel Cinquecento da Bartolomeo il Vecchio a cui seguì un ampliamento della struttura da parte di Giulio Arese I intorno al 1620, ma è a Bartolomeo III di Arese, personaggio chiave della politica lombarda nonché presidente del Senato di Milano, che va il merito di aver trasformato la villa di campagna in una delle dimore più affascinanti e sontuose della Brianza. Il palazzo è costituito da tre blocchi principali con quello centrale, di dimensioni maggiori rispetto agli altri due, caratterizzato da una corte d’onore di forma quadrilatera che presenta una struttura compatta e chiusa da quattro corpi di fabbrica. Il pianoterra, occupato dai locali di servizio, è collegato al piano nobile da due scaloni, mentre sul lato est si trovano i locali di rappresentanza preceduti dal portico dei Cesari. Tra le sale del palazzo spiccano il magnifico Salone dei Fasti Romani, le sale destinate alla cultura e alle scienze, quelle che precedono l’oratorio dedicato a Sant’Antonio da Padova e le sale che ospitano le raccolte artistiche e librarie del casato Arese-Borromeo. Meritano attenzione anche la splendida Galleria delle Arti liberali, la cappella privata di san Pietro martire, il “quartiere delle donne”, con gli appartamenti destinati alla contessa e alle figlie, e l’appartamento del conte Bartolomeo III Arese, adiacente alla biblioteca oltre la quale vi era l’appartamento del figlio Giulio II. Gli straordinari affreschi di Palazzo Arese Borromeo sono opera di alcuni dei più importanti artisti del classicismo milanese tra cui Ercole Procaccini il Giovane, Antonio Busca, Giuseppe Nuvolone, Federico Bianchi. Nella zona est dell’edificio si estende un vasto e scenografico giardino che ospita diverse specie botaniche.

Cosa vedere in Brianza: il car sharing elettrico E-VAI

Visitare alcuni dei luoghi più belli della Brianza è semplice ed economico grazie ad E-VAI, il servizio di mobilità che consente di spostarsi in tutta la Regione senza alcun limite urbano.

E-VAI è il primo car sharing elettrico della Lombardia che unisce mobilità condivisa e mobilità sostenibile al fine di ottimizzare gli spostamenti all’interno della Regione tra aree urbane e zone extra-urbane. Infatti, E-VAI è l’unico car sharing elettrico perfettamente collegato con i tre aeroporti di Malpensa, Linate e Orio al Serio e con i principali snodi ferroviari regionali.

Le flotte di E-VAI sono composte esclusivamente da auto elettriche e ibride silenziose, leggere, semplici da guidare e soprattutto ecologiche con emissioni nocive ridotte al minimo. Grazie all’impatto ambientale limitato, le auto E-VAI hanno accesso a Zone a Traffico Limitato, Area C, centri storici e possono sostare gratuitamente all’interno di strisce blu e gialle.

Noleggiare un’auto E-VAI è semplice: basta collegarsi al sito ufficiale di E-VAI o scaricare l’App disponibile per iOS e Android. Non sono previste quote d’iscrizione al servizio ed una volta effettuata la registrazione è sufficiente individuare l’E-VAI Point più vicino, prenotare la propria auto e ritirarla comodamente all’orario indicato. In seguito, il veicolo potrà essere riconsegnato in uno qualunque degli oltre 140 E-VAI Point distribuiti su tutto il territorio regionale.

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