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Home » Podcast » Lago di Garda: un weekend romantico tra storia e natura. Fattelo raccontare dal podcast di E-VAI!

Chiamare il Lago di Garda semplicemente “un lago” è un riduttivo, visto che si tratta del maggiore lago italiano con una superficie di 370 km quadrati. Sarebbe giusto considerarlo un mare tra le montagne, perché è questa la sensazione che si prova a guardarlo: in qualsiasi direzione si rivolge lo sguardo, non si riesce a coglierne i confini. In effetti, il Lago di Garda bagna tre regioni italiane: Lombardia, Veneto e Trentino-Alto-Adige, offrendo una varietà di paesaggi straordinaria. Dalle montagne innevate alle dolci colline, dalle piccole località sulle sponde alle isole nel centro del lago, il Lago di Garda è una destinazione che riesce ad accontentare tutti, in ogni periodo dell’anno. Ma quali sono le chicche da visitare sul Lago di Garda, per chi pianifica un weekend fuori porta?

Fattelo raccontare con la fuga romantica di Luca e Sara: ascolta la quinta puntata nel podcast di E-VAI!

Lago di Garda: come arrivarci in car sharing

Come arrivarci, con E-VAI, è facilissimo: basta noleggiare un’auto E-VAI in una delle oltre 150 postazioni in Lombardia, la ricarica elettrica sarà completa e inclusa nel prezzo.

Una volta saltati a bordo di E-VAI, bisogna prendere l’Autostrada A4 Torino-Venezia o l’Autostrada A22 Brennero-Modena, puntando in direzione Desenzano del Garda o Peschiera del Garda, per iniziare al meglio il nostro tour di 3 giorni sul Lago di Garda tra strade da sogno, passeggiate nella storia e relax fra limonaie e ciclabili sul lago. Il primo luogo del nostro weekend sarà Peschiera del Garda, ma prima è sempre bene fermarsi alla Madonna del Frassino.

Peschiera del Garda: Madonna del Frassino

Alla fine di questo immenso viale di cipressi, ai lati dei colli gardesani, svetta il Santuario della Madonna del Frassino, una costruzione rinascimentale eretta tra il 1511 e il 1514. Una sola navata stupenda: armonia che pervade tutta la chiesa, da otto altari laterali e le due cappelle, ovvero la Cappella del SS.mo Sacramento e dell’Apparizione. Questa chiesa è il punto d’arrivo per tantissimi pellegrini che ogni singolo anno si recano proprio lì, dove l’11 maggio 1510 ci fu un evento miracoloso: l’apparizione della madonna al contadino Bartolomeo Broglia.

 

In un’epoca segnata da violente battaglie, distruzioni di terre coltivate, case bruciate e epidemie, la Madonna Consolatrice degli Afflitti rispose alle suppliche e alle lacrime dei nostri antenati portando gioia e pace. L’apparizione al contadino Bartolomeo Broglia sulla pianta di un frassino, sotto forma di una statuetta illuminata da un raggio di luce, fu un evento straordinario. La piccola statua miracolosa della Madonna con il Bambino, alta poco più di 14 cm, è ancora oggi esposta nel luogo originario, nella Cappella a Lei dedicata.

Cercando un’immagine della Madonna, ci si imbatte in una statua così minuscola che quasi impone umiltà: è l’umiltà nella sua piccolezza, un simbolo dell’amore per l’umiltà che la Madonna sempre ha incarnato. “Non cercare mai di essere grande, resta piccolo. Sarà l’amore del Signore a farti crescere, sarà il suo amore a conferirti importanza, perché sei suo figlio. Ma ricorda sempre di rimanere umile”, queste parole di Mons. Eugenio Ravignani, Vescovo di Trieste, risuonano nel cuore di coloro che si avvicinano a questa straordinaria figura.

Peschiera del Garda: la sua storia e il suo “sistema difensivo”

Durante il periodo medievale, Peschiera fu oggetto di dispute tra i nobili e la comunità monastica di Bardolino, e successivamente tra i Signori di Milano e gli Scaligeri di Verona. In seguito, Venezia, con oltre quattro secoli di dominio, conferì a Peschiera la sua forma definitiva di “cittadella fortificata”. Nel 1797, a seguito del trattato di Campoformio, la città passò sotto il controllo dell’Impero Asburgico. In quel periodo storico, gli austriaci investirono considerevolmente per potenziare le difese, aggiungendo ulteriori fortificazioni militari.

Dopo la conclusione di questi lavori, Peschiera, insieme a Legnano, Mantova e Verona, divenne parte del famoso “Quadrilatero”, un sistema difensivo ideato dal potente Generale asburgico Radetzky. Peschiera del Garda è una cittadina fortificata completamente circondata dall’acqua, un paese facilmente difendibile, dove le acque del lago si trasformano nel fiume Mincio che diventa un fossato naturale.

Questa particolarità, che un tempo era totalmente di carattere militare, oggi permette di visitare la città con fantasia: un giro delle mura di Peschiera del Garda in barca, per esplorare i suoi angoli nascosti e scoprire ciò che molti turisti non possono vedere.

Oggi, durante il tour delle mura in barca, si possono ammirare le imponenti mura pentagonali con i suoi 5 bastioni, unicità sottolineata anche dal riconoscimento UNESCO ottenuto nel 2017, che ha conferito a Peschiera del Garda lo status di patrimonio mondiale dell’umanità.

Lago di Garda: Parco delle Cascate Molina

Sempre a bordo di E-VAI, a circa 50 minuti da Peschiera del Garda, si può raggiungere il Parco delle Cascate di Molina. Quest’ultimo si trova in un’area protetta all’interno del Parco Regionale dei Monti Lessini, nella zona sud-est del paese di Molina.

Per entrare all’interno del parco si attraversa un borgo medievale sognante che conduce verso l’area protetta. Il Parco si estende su una superficie di circa 80.000 mq e comprende l’ultimo tratto della Valle di Molina e la zona di confluenza con la Val Cesara e il Vajo delle Scalucce.

La formazione dei Monti Lessini risale a circa 30 milioni di anni fa durante l’era Terziaria, quando le rocce calcaree furono gradualmente modellate dagli agenti atmosferici. La presenza di acqua in superficie e nelle rocce calcaree ha creato un paesaggio carsico con sorgenti e acque superficiali. Queste meravigliose cascate lucenti che si mescolano all’interno del panorama boscoso si sono formate lungo i corsi d’acqua a causa delle differenze nella erodibilità delle rocce.

Il Parco offre un panorama caratterizzato da boschi, cascate, torrenti e rivi d’acqua, dove il verde della vegetazione fa compagnia alla varietà della fauna e agli speroni rocciosi grigi. Questo ambiente ospita diverse specie animali, tra cui volpi, tassi, caprioli, scoiattoli, ghiri, merli acquaioli, falchi pellegrini, gufi reali, rane dalmatine e ululoni dal ventre giallo, oltre a macro-invertebrati che sono indicatori della purezza dell’acqua nei torrenti del Parco.

L’area di Molina ha attirato l’interesse umano da sempre grazie alla presenza di grotte naturali, acque superficiali e una varietà di ambienti e specie faunistiche. All’interno del parco troverete delle cavità naturali che testimoniano la presenza umana sin dai tempi preistorici. Queste grotte hanno fornito importanti tracce di antichi insediamenti umani, datati a oltre 100.000 anni fa per i Neanderthal e a circa 40.000 anni fa per gli Homo sapiens. La Grotta di Fumane, situata nelle vicinanze di Molina, è uno dei siti più significativi in Europa per lo studio delle attività umane preistoriche.

Da questo parco, si può riprendere la macchina, guidare 40 minuti fino ad arrivare a Spiazzi.

Lago di Garda: Madonna del Santuario a Spiazzi

Per raggiungere questo misterioso santuario, bisogna dirigersi verso Spiazzi, da cui iniziare una camminata piacevolissima di 20 minuti. Un sentiero di due ore ripido, stretto, pericoloso in alcuni punti, un dislivello di 600 metri e 1500 gradini da scalare.

Arrivati alla fine, compare il santuario della Madonna della Corona, una chiesa che si aggrappa sul fianco della montagna da metà del 17esimo secolo.

All’interno della chiesa, la navata centrale culmina con la parete di roccia viva che lascia intravedere la montagna su cui poggia la stessa chiesa. L’armonia tra natura e architettura, tra mondo terreno e ultraterreno. Roccia sulla quale si staglia proprio la scultura della pietà, che domina l’altare. Pietà, su cui si basa la leggenda della chiesa.

La storia del Santuario della Madonna della Corona è avvolta da una leggenda affascinante. Si narra che una statua raffigurante la Pietà sia stata miracolosamente ritrovata sull’orlo di una scogliera. Secondo la leggenda, questa statua era originariamente custodita nell’isola di Rodi, ma fu trasferita sul Monte Baldo per proteggerla dai saccheggi dei turchi di Solimano II. Un gruppo di abitanti locali vide una luce brillare e sentì un canto angelico provenire dalla parete rocciosa. Per raggiungere la statua, si calarono con delle corde e decisero di costruire una cappella nel punto esatto del ritrovamento. La storia si diffuse rapidamente e sempre più pellegrini cominciarono a visitare il luogo. Tuttavia, a causa della posizione pericolosa della cappella, situata su uno strapiombo, fu necessario costruire un sentiero con gradini nella roccia insieme al famoso “Ponte del Tiglio” per facilitare il pellegrinaggio. Si dice che il gruppo scultoreo sia stato donato al santuario da Lodovico Castelbarco, un nobile roveretano, nel 1432. La scultura in pietra dipinta risale al primo Quattrocento e riflette lo stile Vesperbild d’oltralpe.

Lago di Garda: Limone sul Garda

Situato sulle sponde occidentali del Lago di Garda, Limone sul Garda è un affascinante borgo. Circondato da maestose catene montuose, offre una vista spettacolare sul lago. Limone sul Garda è lo spartiacque tra l’acqua e la terra, il lago da un lato e le montagne dall’altro. Il paesaggio è caratterizzato da antichi uliveti, profumati limoneti e vigneti lussureggianti. La combinazione del blu profondo del lago, del verde delle colline e del cielo azzurro crea un’atmosfera davvero incantevole. Nel cuore del centro storico di Limone sul Garda, vi troverete immersi in un ambiente affascinante, con stretti vicoli lastricati, case dai colori vivaci e graziose piazze. Gli edifici tradizionali contribuiscono a creare un’atmosfera autentica, invitando a piacevoli passeggiate.

Uno dei fiori all’occhiello di Limone sul Garda è senza dubbio la sua infinita ciclabile a picco sul lago e visto che arriverete verso sera, armatevi di tramonto e lasciatevi affascinare da un incanto che solo la natura può offrire. Quando il sole incomincia a calare dietro le maestose montagne circostanti e il cielo si tinge di sfumature arancioni, rosa e viola, la ciclabile si trasforma in un sentiero magico immerso in un’atmosfera da sogno.

Il riflesso del cielo e delle montagne sull’acqua crea un’immagine così perfetta da sembrare dipinta da un impressionista. La brezza leggera del lago accarezza il tuo viso mentre pedali, regalandoti una sensazione di libertà e serenità.

La ciclabile, costeggiata da ulivi secolari e profumati limoneti, ti conduce attraverso un paesaggio pittoresco che sembra uscito da una cartolina. Gli alberi di limoni, carichi di frutti, emanano un profumo avvolgente, mentre gli ulivi si stagliano contro il cielo colorato. Lungo il percorso, incontri piazze silenziose e stretti vicoli lastricati, dove l’antica storia di Limone sul Garda prende vita. Lungo la ciclabile, si trovano punti panoramici che ti regalano una vista mozzafiato sul lago, con le montagne che si stagliano contro il cielo in un contrasto perfetto mentre si mettono in posa e aspettano che qualcuno fissi il momento con uno scatto dell’otturatore.

Inaugurata nel 2018 la prima tratta della ciclovia del Garda, è la prima parte di un progetto che si collegherà con una lunga e unica pista ciclabile toccando ben 19 località del Garda, dando vita alla pista ciclabile più lunga d’Europa.

Lago di Garda: Strada della Forra e Terrazza del Brivido

La Strada della Forra, conosciuta più comunemente come “Strada Provinciale 38” o “SP38”, rappresenta un’incantevole meraviglia paesaggistica situata tra le maestose montagne del Trentino. Questo percorso mozzafiato si snoda attraverso pareti di roccia imponenti e scoscese, creando un canyon naturale attraverso cui la strada serpeggia in modo pittoresco. La sua particolarità risiede nella sua conformazione geologica unica: le pareti rocciose che la circondano creano un’atmosfera suggestiva e spettacolare. Il tracciato presenta numerose curve a tornanti, creando un’esperienza di guida avvincente e offrendo spettacolari scorci panoramici sul più grande lago italiano.

Nel corso degli anni, la Strada della Forra ha fatto da sfondo a diverse competizioni automobilistiche, attirando l’attenzione di celebrità e appassionati di auto d’epoca. La sua fama è ulteriormente accresciuta dalla sua comparsa in numerosi film e produzioni cinematografiche, trasformandola in una delle strade più iconiche e fotografate d’Italia.

La Strada della Forra è molto più di una semplice strada di montagna; è un’esperienza che rimarrà impressa nella memoria di chiunque abbia la fortuna di percorrerla. La sua bellezza senza tempo e il suo fascino intramontabile rendono ogni viaggio lungo questo percorso indimenticabile e affascinante.

Esattamente a 600 metri dalla fine della strada della forra, si raggiunge la Terrazza del Brivido. La posizione elevata della Terrazza del Brivido offre una vista mozzafiato a oltre 350 metri di altezza. Da qui è possibile godere di una prospettiva unica sul lago di Garda e sulle curve sinuose della strada Gardesana. Dalla terrazza, è possibile ammirare l’abitato di Campione, i primi tornanti della Strada della Forra che si perdono tra le onde del lago di Garda e il profondo canyon della Val di Brasa.

Lago di Garda: Limonaia Pra de la Fam

Il nome “Pra de la Fam”, che significa ‘Prato della Fame’, ha una storia ricca e affascinante. Infatt, nel XVI secolo i pescatori e i navigatori che solcavano le acque del lago si trovavano spesso bloccati su questo tratto di costa a causa dei venti contrari, costringendoli a fermarsi per diversi giorni, talvolta senza cibo né rifornimenti. Questo nome racconta di un’epoca in cui la natura impervia del lago e dei suoi dintorni rappresentava una sfida per coloro che dipendevano dalle risorse del mare e della terra per sopravvivere.

Successivamente l’introduzione dei limoni nella regione, grazie all’intervento dei frati Francescani di Gargnano, nel corso del XIII secolo, portarono a una rinascita economica. I frati importarono i limoni dalla Riviera Ligure. Il clima mite del lago, le rocce che trattennero il calore e le montagne che proteggevano dai venti freddi del nord crearono un ambiente ideale per la coltivazione dei limoni. Con il tempo, la necessità di proteggere le piante dal rigore dell’inverno portò alla costruzione delle limonaie, che diventarono una parte integrante del paesaggio, permettendo la coltivazione intensiva di limoni che erano resistenti alle temperature più rigide.

La coltivazione intensiva dei limoni portò a un vero e proprio boom economico nella regione. La sponda bresciana del lago, da Limone a Salò, divenne famosa come il luogo di coltivazione di agrumi più a nord del mondo. Questo successo commerciale fu alimentato dalla crescente richiesta di limoni in Germania e Russia. Questi frutti erano preziosi non solo per il loro alto contenuto di vitamina C, che aiutava a combattere lo scorbuto, una malattia causata da una dieta inadeguata carente di vitamina C, ma anche per l’acido citrico che veniva estratto esclusivamente dai limoni all’epoca, utilizzato come conservante alimentare e disinfettante.

L’economia locale subì una trasformazione radicale grazie a questa attività commerciale fiorente. Pescatori, allevatori e agricoltori si convertirono alla coltivazione di limoni, una professione molto più redditizia rispetto alle occupazioni precedenti. Interi nuclei familiari si spostarono dalle montagne circostanti verso il lago, alla ricerca di opportunità economiche migliori. Il “Giardino vecchio” del Pra dela Fam, formato da terrazze ancora attive e da altre abbandonate, fu costruito nel 1750, coprendo una superficie di quasi 5000 metri quadrati. Questo giardino fu in seguito ampliato con l’aggiunta del “Giardino Nuovo” nel 1850, posizionato lungo il sentiero che porta a Tignale.

Lago di Garda: Heller Garden

La narrazione del Giardino Botanico sembra emergere da un’era lontana nel passato, avvolta da un’atmosfera di mistero e meraviglia. La storia inizia con il Professor Arturo Hruska, un austriaco nato nel 1880, figura di spicco nel suo tempo, essendo stato il dentista dell’ultimo Zar e frequentato da eminenti personalità come Sigmund Freud e i Papi Pio XII e Giovanni XXIII. Affascinato dalla bellezza senza tempo del Lago di Garda, Hruska decise di stabilirsi lì nel 1903, acquistando un terreno e trasferendo il suo studio nella regione. Iniziarono così i primi passi per creare uno dei giardini privati più incantevoli e biodiversi d’Italia, un progetto ambizioso su una vasta superficie di 10.000 m².

L’epopea del giardino prende una svolta affascinante negli anni ’80, quando André Heller, un artista eclettico conosciuto in tutto il mondo per la sua capacità di superare i confini artistici tradizionali, nel 1988 scoprì questo luogo dimenticato, un giardino che sembrava sospeso nel tempo, un’opera d’arte naturale nascosta tra le pieghe del paesaggio. Deciso a preservare e valorizzare questo tesoro botanico, Heller decise di assumersi la responsabilità dell’eredità di Hruska.

 

Oggi, il Giardino Botanico André Heller accoglie con orgoglio una straordinaria collezione di circa 3.000 specie vegetali provenienti da ogni angolo del globo. Questa diversità sorprendente è ulteriormente accentuata da opere d’arte contemporanea e da un’architettura del paesaggio stupefacente. Il giardino è una sinfonia di colori, forme e profumi, un luogo dove la natura si fonde armoniosamente con l’arte, creando un’esperienza unica e indimenticabile.

Ci si immerge in un altro pianeta costellato di piante esotiche provenienti dai climi più diversi: Palme tropicali, orchidee delicate, rose profumate e fiori di campo dai colori vivaci creano uno spettacolo visivo e olfattivo che incanta i sensi e nutre l’anima. Ogni pianta è curata con amore e dedizione, trasformando il giardino in un’oasi lussureggiante che invita alla contemplazione e all’ammirazione.

Lungo i sentieri che si snodano tra gli alberi e i fiori, una serie di sculture e installazioni artistiche che si fondono con il paesaggio circostante in un abbraccio armonioso tra natura e creatività umana. Queste opere d’arte aggiungono un tocco di sorpresa e meraviglia, trasformando ogni passo in una scoperta affascinante. Ogni opera è stata collocata con cura, creando un’armonia visiva che cattura l’immaginazione e ispira la mente.

Dopo la visita al giardino non resterà altro se non salire in sella alla vostra E-VAI e tornare a casa più innamorati che mai, dopo queste romantiche tappe sul lago di Garda per un weekend all’insegna delle più classiche fughe d’amore.

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