Maschere, coriandoli e bambini: caricate tutto sul car sharing di E-VAI e godetevi una divertente gita fuori porta.
La festa più colorata dell’anno si avvicina: quale regione meglio della Lombardia per scegliere il Carnevale ideale a cui partecipare?
Tradizioni tra le più diverse e colorite nei tanti Comuni lombardi che riescono ad attirare grandi e piccini, mascherati e armati di coriandoli e stelle filanti. Il Carnevale è l’occasione giusta per una gita fuori porta con tutta la famiglia.
Ecco allora cosa vi proponiamo per il weekend più colorato dell’anno.
5 feste di Carnevale da non perdere in Lombardia
Ogni città ha le sue usanze e tradizioni legate al Carnevale. In Lombardia, poi, i riti raddoppiano: una festa unica, espressione del patrimonio culturale della Regione.
Eccovi, allora, cinque tra le feste più pittoresche in Lombardia, consigliate da E- VAI:
- IL CARNEVALE AMBROSIANO – Milano, si sa, fa storia a sé con il suo rito ambrosiano, seguito anche a Monza, Lecco, Varese e, in parte, a Como. La particolarità è che si festeggia in ritardo rispetto al resto d’Italia, con la Quaresima che non inizia il Mercoledì delle Ceneri, bensì la domenica successiva. Tutta “colpa” di Sant’Ambrogio, vescovo della città che, tempi addietro, trovandosi in pellegrinaggio, chiese ai milanesi di attendere il suo ritorno per celebrare l’inizio della Quaresima.
- BELLI E BRUTTI A SCHIGNANO – Il Carnevale di Schignano (CO) è uno dei più antichi d’Italia. Qui ogni anno si mette in scena un corteo di Belli e Brutti, rappresentati da maschere in legno, opera di scultori locali. I belli, detti “mascarùn”, vestono abiti preziosi e riccamente decorati e sono personaggi dai modi gentili. I brutti, vestiti di pelli di animali, stracci e collane di fagioli sono più rumorosi a causa dei campanacci che portano con sé. Il corteo attraversa la città, tra danze e canti, fino al gran finale in cui si brucia un fantoccio in piazza.
- IL DOPPIO CARNEVALE DI CEGNI – In provincia di Pavia si svolge un Carnevale molto particolare, che mette in scena il matrimonio tra “il Brutto” e “la Povera Donna”, due maschere tipiche accompagnate all’altare da un corteo e da danze. La vera particolarità? Si festeggia ben due volte l’anno: d’inverno, in occasione del sabato grasso, e d’estate, il 16 di agosto.
- SFILATA DI CARRI A CANTÙ – Torniamo in provincia di Como per assistere a una sfilata di carri allegorici particolarmente spettacolare per la sua grandezza, tanto che l’allestimento richiede diversi mesi di lavoro. Non a caso la maschera tipica di Cantù è Truciolo, simbolo dei falegnami. Un Carnevale sfarzoso, sicuramente da provare, le cui origini risalgono all’inizio del Novecento.
- A BORMIO PER IL CARNEVALE DEI MATTI – Chiudiamo in bellezza e soprattutto in stranezza recandoci a Bormio (SO), dove una parata di Arlecchini sfila sui carretti della Compagnia dei Matti per raggiungere la piazza principale. Qui il sindaco di Bormio viene trascinato a forza fuori dal suo ufficio ed esibito su un palco allestito nella piazza principale, dove un figurante vestito da Dottore nomina il Podestà dei Matti, facendogli indossare un mantello rosso e consegnandogli simbolicamente, per un giorno, le chiavi della città. Il motivo di questa particolare usanza è da ricercare nel passato, quando il Carnevale coincideva con l’elezione del cosiddetto Podestà dei Matti che, per una settimana, sostituiva il vero podestà del paese.
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