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Home » Itinerari » Gita fuori dal comune tra cantine, vigneti e feste dell’uva

Un viaggio eno-gastronomico in compagnia di E-VAI.

Con l’arrivo dell’autunno torna la voglia di riscoprire le campagne lombarde e i mille colori che ci regala la natura in questa stagione. Se poi, si può godere di un suggestivo paesaggio anche con un calice in mano, tanto meglio.

E i luoghi dove poter gustare bianchi, rossi e bollicinein Lombardia certo non mancano. Sul podio delle aree più gettonate ci sono senz’altro la Franciacorta, nel Bresciano, e l’Oltrepò Pavese, ma viti e vitigni assolutamente da provare si possono trovare anche in piccole realtà territoriali molto specifiche.

Tutti luoghi, in ogni caso, facilmente raggiungibili con un’auto in giornata. Meglio ancora se la scelta ricade su un’automobile elettrica e, perché no, noleggiata in sharing: un modo intelligente, insomma, di entrare in sintonia con la natura e predisporre corpo e mente a una piacevole giornata tra cantine e vigneti.

Raggiungere le zone del vino lombarde con il car sharing elettrico E-VAI

La Gita Fuori dal Comune di oggi, quindi, spazierà tra i luoghi del vino lombardo, alla scoperta dei vitigni più prestigiosi e di alcuni eventi imperdibili, che attirano ogni autunno numerosi appassionati.

Proprio per assecondare questo spirito bucolico e attento all’ambiente, compagna di viaggio sarà l’automobile elettrica di E-VAI, una “profonda conoscitrice” del territorio in virtù delle numerose postazioni di presa e riconsegna dei veicoli diffusi in tutta la Lombardia. Il servizio di car sharing E-VAI consente, infatti, di noleggiare un’auto per poche ore o per un’intera giornata.

Quale modo migliore, dunque, per raggiungere le zone del DOC e del DOCG e trascorrere una giornata all’insegna di calici tintinnanti?

Oltrepò Pavese: là dove nascono le botti

La vite, qui, è di casa sin dai tempi più antichi. Basti pensare che, nei pressi di Casteggio (l’antica Clastidium) è stato ritrovato un tralcio di vite risalente addirittura ai tempi preistorici.

Sempre nell’Oltrepò Pavese, secondo Strabone, venne inventata la botte, compagna irrinunciabile nella produzione di ogni etichetta degna di questo nome.

Ad accogliere il visitatore, in ogni caso, sono le dolci colline pavesi, ricoperte di filari coltivati a vitigni di Pinot nero, Croatina, Barbera e Riesling (per citare i più importanti), che promettono vini di alta qualità e di origine garantita, pronti a soddisfare ogni possibile abbinamento con i piatti tipici della zona.

Qui si potranno assaporare, infatti, i grandi vini classici dell’Oltrepò Pavese Metodo Classico DOCG, a cominciare dal più tradizionale dei rossi, la Bonarda, una DOC dal 1970, realizzata da uve Croatina.

Non mancano, poi, nell’Oltrepò Pavese i vini bianchi, con in testa il più caratteristico di tutti, il Riesling Renano o Italico, e i rosé, nei quali primeggia il Cruasé, un marchio collettivo riservato ai soci, che identifica rosé da uve Pinot nero.

Una gita nell’Oltrepò Pavese non lascerà, quindi, delusi gli amanti del vino nelle sue più classiche declinazioni.

Da segnalare in zona, la festa principale legata all’uva: l’Autunno Pavese si tiene ogni anno, sin dal 1948. Un tempo nota come Fiera del Regisole e ospitata nel Castello Visconteo, già dal 1961 si è spostata nel Palazzo Esposizioni, dove torna quest’anno, dopo le chiusure pandemiche. Un appuntamento da non perdere e che accoglierà tutti gli interessati fino al 16 ottobre, con stand dedicati, degustazioni guidate, cene, visite in cantina e in vigna e attività speciali come le masterclass, gli show cooking e le degustazioni con ospiti d’eccezione.

Franciacorta: non chiamatelo spumante!

È addirittura un decreto statale che vieta di chiamare con l’appellativo “spumante” il vino prodotto in Franciacorta.

La zona, compresa tra Brescia e il lago d’Iseo, comprende gli antichi territori del contado visconteo, mantenuti poi dalla Serenissima nel XV secolo. L’area è rinomata per il suo Bollicine di Franciacorta, il primo Brut italiano con rifermentazione in bottiglia che ha ottenuto la classificazione DOCG e che può essere gustato nelle diverse tipologie Satèn, Rosé, Millesimato e Riserva.

Ad accompagnare questo vino eccezionale, anche i vitigni del Curtefranca DOC e del Bianco e del Rosso Sebino Igt, le cui filiere hanno il vantaggio di essere tutelate e valorizzate dal Consorzio del Franciacorta, fondato nel 1990, che conta 366 soci tra viticoltori, vinificatori e imbottigliatori.

La vita nelle cantine della zona è decisamente attiva, con enogastronomi e turisti sempre in visita per assaggiare e fare scorta del prezioso vino. L’apice del fermento si raggiunge nel mese di settembre con due weekend dedicati proprio alle cantine. Il Festival Franciacorta in Cantina si tiene ogni anno e permette di riscoprire i luoghi di produzione del Franciacorta attraverso l’apertura delle cantine al pubblico.

Una festa collettiva che si tiene nel suggestivo contesto dei monasteri, dei castelli e delle dimore storiche della zona, spesso e volentieri immerse nei vigneti. Qui si può approfittare di visite guidate con degustazione annessa e di eventi speciali come tour delle vigne, gite in bicicletta o a cavallo o pic-nic nel verde, ideali per famiglie.

Una dolce perla della bergamasca: il Passito di Scanzo

Allontanandosi un poco dalle due zone vinicole più famose della Lombardia si possono trovare, però, anche piccole chicche di sapore, legate a luoghi talmente specifici da coprire solo pochi ettari di terreno.

È il caso della zona collinare di Scanzorosciate, in provincia di Bergamo, dove i filari di Moscato di Scanzo, un passito a bacca nera prodotto solo qui, coprono solamente 31 ettari di terreno, conquistando così un posto tra le più piccole DOCG d’Italia, oltre che unica nella bergamasca.

Anche in questo caso, il prodotto più significativo di questa piccola area viene celebrato ogni anno, nel mese di settembre, con la Festa del Moscato di Scanzo, attualmente in corso fino al 2 di ottobre. In tale occasione è possibile accedere alle cantine e alle aziende agricole, organizzate in stand, per degustare, tra gli altri pregiati vini locali, proprio il Moscato di Scanzo, accompagnato da proposte gastronomiche a km zero.

Il consiglio di E-VAI: bere e guidare in modo responsabile

Dopo un tour eno-gastronomico è buona cosa valutare il metodo migliore per tornare a casa, e, in questo, E-VAI, con il suo servizio di car sharing, è senz’altro efficace, considerato che, a fine giornata, l’auto elettrica la si potrà trovare là dove la si era lasciata.

Il consiglio, però, in questa particolare occasione, in cui la scampagnata è stata dedicata a un prodotto alcolico come il vino, è di godersi senz’altro la giornata, ma anche di bere in modo responsabile, così da poter rimettersi in marcia in tutta sicurezza con E-VAI.

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