Partire con E-VAI alla ricerca di patrimoni UNESCO inaspettati.
Violini, viole, violoncelli e contrabbassi sono strumenti ad arco raffinati ed eleganti, la cui origine risale addirittura al 1539, con la prima bottega di liuteria aperta a Cremona.
La realizzazione di tali strumenti è considerata una vera e propria arte che vede nei mastri liutai cremonesi i suoi più rinomati e abili protagonisti, tanto da meritarsi, nel 2012, l’iscrizione nell’elenco dei patrimoni culturali immateriali dell’UNESCO, come esempio di cultura dei “saperi e saper fare liutaio della tradizione cremonese”.
Non solo Stradivari rende grande Cremona
E se il primo nome che viene in mente, parlando di violini, è sicuramente Stradivari, in molti, però, non sanno che Antonio Stradivari non era che un allievo, cresciuto con gli insegnamenti del vero creatore della prima liuteria cremonese: Andrea Amati.
Nel XVI secolo, Amati mise a punto un metodo artigianale unico che tramandò ai suoi discendenti. Fu presso questi ultimi che, nei due secoli successivi, Stradivari si fece le ossa e ne perfezionò la tecnica, così come fece anche la famiglia Guarneri e Carlo Bergonzi, nomi noti nel settore.
Una tradizione, quella liutaia, che ha reso grande la città di Cremona e che ha visto il suo apice nel 1938 con l’apertura della Scuola Internazionale di Liuteria e nel 2012 con il definitivo riconoscimento UNESCO.
Una tecnica unica, un marchio di qualità, un consorzio di tutela
A giustificare tale successo è proprio la tecnica realizzativa particolare messa a punto dai mastri liutai cremonesi, diversa da qualsiasi altra al mondo.
Sono, infatti, ben 70 i diversi pezzi di legno, sagomati e assemblati a mano per garantire la giusta risposta acustica dello specifico strumento. Il legno, poi, stagionato naturalmente, dev’essere attentamente selezionato dal liutaio stesso, che, per questo motivo, segue personalmente ogni fase costruttiva, dall’albero al prodotto finito.
Un lavoro lungo e impegnativo, che consente a ogni liutaio di realizzare al massimo sei strumenti all’anno, tutti però di qualità garantita dal “marchio Cremona Liuteria”, il Certificato d’Origine e Autenticità assegnato dal Consorzio Liutai “A. Stradivari” di Cremona, che conta oltre 140 artigiani.
Museo del Violino e Auditorium Giovanni Arvedi: tappa al Palazzo dell’Arte di Cremona
Considerate le premesse, dunque, una visita a Cremona può trasformarsi in un’interessante gita nella tradizione, nella storia e nella cultura musicale della città.
Ad accogliere i visitatori interessati, infatti, sarà innanzitutto il Museo del Violino, inaugurato proprio a seguito del riconoscimento UNESCO presso il Palazzo dell’Arte, dove, tra le altre cose, è possibile ammirare la collezione di strumenti ad arco realizzati da Antonio Stradivari e da Giuseppe Guarneri del Gesù in persona.
Il Palazzo, in occasione dell’apertura del Museo, è stato completamente ristrutturato, con la costruzione anche del nuovo Auditorium Giovanni Arvedi, appositamente realizzato per ascoltare la musica prodotta dagli antichi strumenti ad arco cremonesi. Ogni domenica mattina si tiene qui un concerto d’archi d’epoca, grazie al quale potersi immergere completamente nelle sonorità pensate e create dai più grandi liutai di Cremona.
L’anima e il cuore di Cremona: le botteghe dei liutai
In affiancamento al Museo e all’Auditorium, la città offre, ovviamente, anche numerose botteghe artigiane da poter visitare, sempre immersi nei suoni e nelle melodie di strumenti realizzati ad hoc per musicisti di tutto il mondo.
A tal riguardo, una tra le vie più significative è sicuramente via Robolotti, con addirittura 16 botteghe di liutai nel raggio di appena un’ottantina di metri. Qui, è l’aria stessa a risuonare della musica dei maestri Paganini e Stradivari.
Seguendo le melodie si potrà entrare nelle botteghe per osservare i mastri liutai all’opera e per ascoltarne gli insegnamenti, le curiosità e le storie sempre interessanti, assorbendo la passione che mettono ogni giorno nella lavorazione del legno e nella creazione di strumenti musicali letteralmente impeccabili.
Raggiungere Cremona con un comodo servizio di car sharing elettrico
Recarsi a Cremona per conoscere questa particolarissima arte può diventare una piacevole soluzione per una giornata di svago, in grado di regalare un’esperienza unica non solo ad appassionati musicisti ed esperti del settore, ma anche agli amanti dell’artigianato, ai collezionisti di strumenti musicali e a quelli di oggetti legati al mondo della musica e del suono.
Raggiungere la città da ogni angolo della Lombardia è molto semplice, perché il servizio di car sharing elettrico E-VAI è presente anche qui. Nei pressi della stazione ferroviaria, infatti, è presente un E-VAI Point, la postazione di presa e riconsegna veicoli dedicata, nella quale poter anche parcheggiare, per tutta la durata della visita in città, la propria auto E-VAI presa a noleggio.
Da qui, con una passeggiata di 10 minuti si arriva comodamente nella zona delle liuterie di via Robolotti e, poco più in là, con altri 5 minuti di camminata, si potrà entrare nel Museo del Violino e nell’Auditorium.