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Home » Blog » Tasso di utilizzo dell’auto: cos’è, come si calcola e le possibili soluzioni

In un modello tradizionale di possesso individuale di auto, molte vetture rimangono inattive per la maggior parte del tempo, contribuendo al basso tasso di utilizzo complessivo. La condivisione dell'auto consente a più persone di utilizzare lo stesso veicolo in momenti diversi, riducendo il tempo in cui l'auto rimane parcheggiata e inattiva.

Tasso di Utilizzo dell’Auto: calcolo ed interpretazione

Nell’era moderna, infatti, l’auto di proprietà non viene più considerata come uno status symbol, come invece poteva accadere fino ad un decennio fa. Il tasso di utilizzo dell’auto si calcola dividendo il tempo effettivo di guida (o il tempo in cui un veicolo è in movimento) per il tempo totale di disponibilità del veicolo. La formula è la seguente:

TASSO DI UTILIZZO = (Tempo effettivo di guida / Tempo totale di disponibilità) x 100

 

Il risultato è solitamente espresso come percentuale. Ad esempio, se un’auto è in movimento per 3 ore su un totale di 24 ore, il tasso di utilizzo sarà del 12,5%.

Un tasso di utilizzo basso può indicare un sottoutilizzo delle risorse disponibili, con un impatto negativo sull’efficienza e sull’efficacia del sistema di trasporto. Le auto che rimangono inattive per la maggior parte del tempo contribuiscono al problema del traffico urbano e aumentano l’inquinamento atmosferico, poiché più veicoli sono necessari per soddisfare la domanda di spostamenti.

Tuttavia, bisogna considerare anche altri fattori, che contribuiscono ad una corretta interpretazione del tasso di utilizzo:

  • il tempo effettivo di guida è composto da una singola corsa, o da un insieme di più corse nell’arco di una giornata?
  • l’utilizzo giornaliero dell’auto potrebbe esser sostituito con un trasporto condiviso, tra cui il trasporto pubblico?

E’ necessario tener conto di tutte le variabili; chi vive in un capoluogo, per esempio, ha sicuramente più possibilità di fruire di mezzi pubblici o in condivisione.

Implicazioni del basso tasso di utilizzo sul traffico urbano e sulla società

Un basso tasso di utilizzo dell’auto contribuisce all’aumento del numero complessivo di veicoli sulle strade. Questo fenomeno, conosciuto come sovradimensionamento del parco veicoli, intensifica il traffico, riduce la velocità media e aumenta il rischio di incidenti stradali.
Ulteriori conseguenze negative sono l’eccessiva occupazione del suolo pubblico e le ingenti emissioni di CO2 nell’atmosfera. Ad esempio, diversi studi indicano che il tasso di utilizzo del parco veicoli privati in Italia sia del 5% ca. e che i nostri connazionali sprecano mediamente 30 minuti al giorno in cerca di un parcheggio su strada. Entrambi i dati sono emblematici del disagio prodotto dal sovradimensionamento del parco auto.
In questo scenario, la condivisione dell’auto si propone di affrontare questo problema, ottimizzando l’utilizzo delle auto esistenti e riducendo la necessità di possederne uno in modo individuale.

Condivisione dell’auto come soluzione al basso tasso di utilizzo

La condivisione dell’auto si inserisce nel contesto dell’economia collaborativa, promuovendo la condivisione delle risorse tra più utenti. Ciò significa che un singolo veicolo può servire le esigenze di diverse persone, aumentando significativamente il suo tasso di utilizzo.
Inoltre, gli utenti che partecipano al cosiddetto car sharing, possono beneficiare del risparmio economico rispetto al possesso individuale di un automobile.
La leva economica, e il modello pay-per-use, può e deve incentivare più persone a partecipare a programmi di condivisione, contribuendo ulteriormente a ridurre il sovradimensionamento del parco veicoli e aumentare il tasso di utilizzo complessivo.

E-Vai, grazie alla sua flotta elettrica, risponde a tutte le soluzione che il car sharing propone al problema del basso utilizzo dell’auto: ottimizzazione delle risorse, sia in termini di veicoli sia in termini economici; riduzione del traffico e recupero del suolo pubblico; economia collaborativa e condivisa; sostenibilità ambientale, grazie al suo basso impatto a livello di emissioni.

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