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Home » Blog » Sharing mobility: la vera sfida è il cambiamento culturale

Il car sharing si fa strada tra le alternative di mobilità urbana a minor impatto ambientale.

Con la transizione energetica che sta cambiando gradualmente la società, diventano sempre più urgenti istanze ambientali legate a quella che è considerata una delle principali sfide attuali e del futuro: la sostenibilità ambientale.

Diversi ambiti della società hanno preso coscienza del problema e si stanno attivando per questa causa: dai cittadini che stanno modificando alcuni comportamenti e prendono scelte sempre più orientate alla sostenibilità, arrivando fino a piccole e grandi aziende, il cui core business si basa, o inizia oggi a orientarsi, proprio sui concetti di sostenibilità, economia circolare, riciclo ed efficienza energetica. Oggi si tende, quindi ad applicare le nuove tecnologie a prodotti e servizi sempre più performanti e, allo stesso tempo, rispettosi dell’ambiente. È pur vero, però, che a livello globale siamo ancora lontani da una piena consapevolezza ambientale che porti a un reale e costante impegno di tutti.

In ogni caso, uno dei settori che ha messo in atto i maggiori cambiamenti è la mobilità su strada, che con l’avvento delle motorizzazioni elettriche ha conosciuto, negli ultimi anni, un proliferare di mezzi di trasporto elettrificati, ibridi o full electric, e la diffusione sempre più capillare sul territorio di infrastrutture destinate alla ricarica di tali veicoli.

Un discorso che è vero, a maggior ragione, se si guarda ai centri urbani più grandi, dove il dibattito su una migliore qualità della vita legata a diversi aspetti della mobilità interessa un pubblico più ampio.

La via per la sostenibilità passa anche dalla mobilità urbana

I problemi riguardanti la mobilità delle grandi città sono essenzialmente di due tipi: l’impatto atmosferico dei combustibili fossili dei veicoli e la congestione del suolo stradale.

La quantità di automobili private circolanti nelle città ogni giorno, infatti, non solo provoca un incremento delle emissioni inquinanti nell’atmosfera, ma genera traffico, riducendo l’agibilità delle strade e aumentando, di conseguenza, il tempo trascorso in automobile e la richiesta di parcheggi.

Da queste raggiunte consapevolezze sono partite, quindi, diverse risposte concrete che grandi e medie città stanno mettendo in atto per ovviare a tali questioni. E se, da un lato, incentivare un maggior utilizzo dei mezzi pubblici e realizzare più piste ciclabili nell’area urbana si possono considerare buoni inizi, una svolta importante è stata proprio l’avvento della sharing mobility.

La mobilità condivisa apre la strada a un cambiamento epocale per gli automobilisti

L’avvento del car sharing, in Italia e nel mondo, ha avuto il merito di aver cambiato completamente l’approccio tradizionale riservato alle automobili, con lo spostamento da una prospettiva di acquisto di un mezzo privato a quella del noleggio, passando quindi dal concetto di proprietà di un bene a quello di usufrutto di un servizio.

Certo, parliamo di uno scenario che ha avuto modo di evolvere nel tempo, trovando inizialmente una naturale diffidenza dell’uomo.

Oggi, per contro, il fenomeno dello sharing, con il car sharing a farla da padrone incontrastato, è un must delle grandi città e si sta diffondendo anche nei centri medi e persino più piccoli, con diverse declinazioni sul tema.

Perché scegliere una mobilità condivisa? Vantaggi del car sharing a Milano

Milano è forse il simbolo italiano per eccellenza della diffusione di servizi di sharing mobility: automobili, scooter, biciclette e monopattini in condivisione si contendono la piazza meneghina, la quale si presta, di conseguenza, a divenire un perfetto esempio per mostrare i benefici della mobilità condivisa.

Valutando pro e contro, ci si rende conto che i primi sono decisamente vincenti in una metropoli come Milano. I vantaggi per l’utente sono, infatti, innegabili nel passaggio alla mobilità condivisa: il car sharing, ad esempio, permette all’utilizzatore di eliminare tutte le spese tradizionali legate ai costi fissi di un’automobile di proprietà. Acquisto, manutenzione, tasse e assicurazione sono tutte spese fisse già comprese in un tipico servizio di noleggio condiviso. D’altro canto, la vera spesa dei servizi di sharing è il costo a tempo, che consente però di pagare solo il tempo di effettivo utilizzo. Un bel risparmio in ogni caso, se si considera che le nostre auto private rimangono inutilizzate, in media, per ben 23 ore al giorno.

Ma questo è solo uno dei motivi che sta convincendo molte famiglie milanesi a rinunciare a una seconda vettura di proprietà, perché la minore presenza di auto in circolazione, derivata dal car sharing, consente oltre a una migliore facilità di spostamenti e una maggiore sicurezza stradale, anche al non doversi più preoccupare della scarsità di parcheggi, anche perché le vetture in condivisione sfruttano convenzioni con il Comune per sostare in parcheggi solitamente a pagamento o riservati ai residenti.

Tutti vantaggi che giocano sicuramente a favore dell’utente, ma dai quali, in definitiva, trae beneficio anche l’ambiente. Se da un lato, infatti, meno auto in circolazione significano meno emissioni di CO2 nell’aria, dall’altro le nuove auto in condivisione vanno a sostituire poco alla volta il parco auto circolante privato più vecchio e più inquinante.

Car sharing elettrico E-VAI: aumentano i benefici per l’ambiente

Proprio in relazione alla questione ambientale, il car sharing sta facendo ulteriori passi in avanti. L’avvento delle motorizzazioni ibride ed elettriche ha consentito, infatti, di applicare queste tecnologie anche alle vetture in condivisione, limitando, una volta di più, le emissioni inquinanti di CO2 nell’atmosfera.

A tal proposito, il servizio di car sharing che ha saputo meglio integrare queste due componenti virtuose, condivisione ed elettrificazione dei mezzi, è E-VAI, servizio di car sharing che utilizza veicoli al 100% elettrici e che è diffuso in modo capillare in tutta la Lombardia.

Quest’ultima caratteristica, poi, permette a E-VAI di aggiungere anche un terzo elemento virtuoso, ai due precedenti: il trasporto intermodale. La collaborazione tra E-VAI e Trenord, infatti, consente, di integrare le due modalità di spostamento, auto elettrica e treno, permettendo di circolare in tutta la regione sostanzialmente a zero emissioni.

Come raggiungere l’obiettivo della mobilità sostenibile

I tre elementi, messi in campo da E-VAI, sono effettivamente la chiave per vincere, sul lungo periodo, la sfida della mobilità sostenibile. Ciò che serve, in definitiva, è un lavoro sinergico su più fronti: da un lato lo sviluppo di servizi di sharing mobility sempre più orientati alle reali esigenze degli utenti, dall’altro la spinta su tecnologie sempre più performanti ed ecologiche in ottica sostenibile e, da ultimo, la necessità di attivare una rete di trasporti connessa e integrata, a copertura di un territorio che sia il più vasto possibile.

Anche se, forse, la componente più importante per raggiungere questo ambizioso obiettivo collettivo dev’essere proprio il cambiamento culturale necessario e oggi imprescindibile, che può essere ottenuto però solo con una più profonda consapevolezza ambientale da parte di tutti.

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