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Home » Blog » Il car sharing è il futuro della mobilità. Ma cosa riserva il futuro al car sharing?

Il car sharing è un servizio di mobilità ormai entrato a far parte delle abitudini di vita di molti italiani. Questi, soprattutto nei centri urbani più grandi, approfittano sempre più spesso dei servizi di noleggio auto condiviso, apprezzandone la comodità, la sostenibilità e la convenienza.

La città di Milano, nell’ultimo decennio ha visto un fiorire di servizi dedicati alla sharing mobility, con le automobili a fare da mezzo trainante di un settore capace di rivoluzionare gli spostamenti in città.

Il car sharing, dunque, non è solo il presente, ma rappresenta la strada futura che percorrerà la mobilità urbana, per diversi motivi.

Il car sharing è conveniente: 3 ottimi motivi per utilizzare un’auto condivisa

Il primo elemento che balza all’occhio parlando di car sharing è la sua convenienza, dettata dal risparmio su alcuni costi fissi e variabili tipici di un’auto di proprietà.

  • Tariffe: rispetto al noleggio tradizionale, il car sharing offre tariffe più convenienti e flessibili, spesso conteggiate a minuti, a ore o a giornata.
  • Costi fissi: il car sharing elimina i costi fissi legati alla proprietà del mezzo. Nella tariffa solitamente sono comprese le spese di assicurazione RCA con tutte le garanzie accessorie, le spese di manutenzione ordinarie e straordinarie del veicolo, la revisione, i tagliandi e la tassa di circolazione.
  • Carburante: il car sharing elimina i costi variabili legati al carburante o all’elettricità in caso di veicoli elettrici, essendo anch’essi compresi nella tariffa.

Questa sua vocazione al risparmio rende il car sharing una modalità di spostamento ideale per le nuove generazioni urbane alla ricerca di un mezzo comodo, smart e da pagare solo in caso di effettivo utilizzo.

Il car sharing è sostenibile: i 3 fattori che lo rendono green

I benefici portati dal car sharing, soprattutto nei grandi centri urbani, non si limitano al budget del singolo individuo. Tale sistema si è rivelato, infatti, più rispettoso dell’ambiente rispetto all’utilizzo delle auto di proprietà, producendo vantaggi per tutta la collettività.

I motivi della sua sostenibilità sono diversi.

  • Traffico: i servizi di car sharing aiutano a ridurre il traffico in città. Una sola auto condivisa, potendo essere utilizzata da più persone, può sostituire, nel corso della giornata, diverse auto private, liberando spazio sulle strade e riducendo l’impatto sull’ambiente.
  • Parcheggi: il car sharing risolve, in parte, il problema della mancanza di parcheggio nelle aree urbane. Non solo il minor numero di auto private circolanti significa più parcheggi liberi, ma spesso le vetture in sharing hanno convenzioni per parcheggiare in posti non sempre accessibili ai privati, perché dedicate ai residenti o perché a pagamento.
  • Auto sempre nuove: i servizi di car sharing prevedono una sostituzione più frequente dei veicoli della flotta, proprio in virtù del loro maggior utilizzo rispetto all’auto di proprietà. Questo fatto porta con sé una conseguenza positiva: il parco auto circolante vedrà un progressivo abbandono delle auto più vecchie e inquinanti a favore di auto nuove, più performanti nei consumi e nelle emissioni di CO2.

In ogni caso, sono ancora una volta le nuove generazioni a percepire i maggiori vantaggi, in primo luogo perché stanno dimostrando una maggiore attenzione alle questioni ambientali rispetto alle generazioni precedenti, e, in secondo luogo, perché saranno effettivamente loro e i loro figli, in futuro, a beneficiare di un ambiente più pulito e meno inquinato.

Il car sharing è imperfetto: i traguardi ancora da raggiungere

Tutti gli elementi fin qui considerati fanno già oggi parte della nostra realtà, ma non c’è dubbio che ci sono altri traguardi ancora da raggiungere, che renderanno il car sharing un modello ideale, oltre che un vero e proprio fenomeno di massa, capace, forse, di sostituire definitivamente le auto private.

Mobilità interconnessa: liberi di scegliere come muoversi

Trasporti pubblici e servizi di sharing, in futuro, saranno sempre più interconnessi.

Non a caso, uno degli obiettivi che amministrazioni pubbliche e aziende private si stanno ponendo è proprio la realizzazione di una mobilità che riesca a integrare diversi mezzi di trasporto, collegando tutto il sistema di mobilità urbana ed extraurbana grazie anche all’ausilio delle nuove tecnologie.

App e piattaforme online saranno ancor più in futuro i “luoghi” da cui poter gestire i propri spostamenti, potendo liberamente scegliere e prenotare mezzi pubblici e soluzioni di sharing mobility, programmando in anticipo il proprio viaggio.

Il traguardo finale sarà raggiunto quando saremo in grado di rendere completamente integrati e interscambiabili tutti i mezzi di trasporto condivisi, tanto da rendere superfluo l’acquisto di un’auto di proprietà.

La guida autonoma: 3 sviluppi del car sharing tutti da scoprire

Ma se l’intermodalità è un traguardo che si sta già realizzando, una delle prospettive ancora lontane, ma sicuramente più allettanti, è invece la guida autonoma.

Oggi si utilizza tale termine più che altro parlando di sicurezza stradale e assistenza alla guida, ma, in questo caso specifico, ci si riferisce alla guida autonoma nel suo significato più letterale: auto che si guidano da sole.

Fantascienza? Assolutamente no, anzi, gli attuali sistemi di assistenza alla guida non sono altro che le basi su cui si sta cercando di sviluppare tale tecnologia, che inevitabilmente vedrà la luce. Tutto sta nel capire quando.

In ogni caso, la guida autonoma così intesa, se applicata al car sharing, porterebbe a diversi upgrade del servizio in termini di:

  • Comodità: non sarà più il cliente a dover raggiungere il veicolo più vicino, ma sarà l’automobile ad andare da lui.
  • Efficienza: completato il noleggio, l’auto si indirizzerà autonomamente verso i luoghi a domanda più alta.
  • Sostenibilità: venendo utilizzata l’auto praticamente a ciclo continuo, non solo la sua efficienza verrebbe maggiormente ottimizzata ma porterebbe oltretutto a un ulteriore abbassamento del traffico circolante.

E-VAI è sulla buona strada per il futuro

Presente e futuro si stanno, quindi, incontrando nei centri urbani più lungimiranti, i quali stanno cercando di creare un ecosistema legato alla mobilità più fluido, connesso, digitale e sostenibile.

La vera meta a cui tendere rimane, dunque, una mobilità che sia in grado di racchiudere la sostenibilità data dell’elettrificazione dei modelli, la condivisione dei veicoli tipica della sharing mobility e la tecnologia digitale avanzata, in grado di sostenere le esigenze di connessione dei mezzi e di un loro ottimale coordinamento.

E-VAI è decisamente sulla buona strada, avendo già raggiunto alcuni, se non tutti questi obiettivi con la sua flotta completamente elettrica, con un servizio di sharing diffuso in modo capillare su tutto il territorio lombardo, con la semplicità della sua applicazione digitale che consente di gestire i noleggi in modo rapido e intuitivo e, infine, grazie alla partnership con Trenord e alla propria presenza nelle principali stazioni ferroviarie e nei tre aeroporti lombardi, che sono un ottimo inizio per forme di spostamento intermodale ancora più allargate.

E chissà, forse, un giorno neanche troppo lontano, le auto elettriche di E-VAI saranno anche in grado di guidarsi da sole e venirci a prendere sotto casa.

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