Si parla sempre più spesso di green economy ma che cos’è esattamente l’economia verde e perché per le imprese è vantaggioso investire nella cosiddetta economia ecologica?
Lo United Nations Environment Programme (UNEP), nel rapporto ufficiale Towards a Green Economy – Pathways to Sustainable Development and Poverty Eradication, definisce l’economia verde un «modello teorico di sviluppo economico basato su un miglioramento del benessere umano e dell’equità sociale, in grado di garantire al tempo stesso una significativa riduzione dei rischi ambientali e della scarsità ecologica».
All’origine della green economy c’è un’analisi bioeconomica del sistema economico dove, oltre alla crescita del Prodotto Interno Lordo (PIL) e ai benefici di un certo regime di produzione, viene preso in considerazione l’impatto ambientale dell’intero ciclo di trasformazione delle materie prime a partire dalla loro estrazione, passando per il loro trasporto e trasformazione in energia e prodotti finiti fino ai possibili danni ambientali causati dalla loro definitiva eliminazione o smaltimento.
Tali danni hanno un impatto negativo proprio sul PIL che diminuisce a causa della riduzione della produttività di attività economiche, come agricoltura, pesca, turismo e salute pubblica, che traggono benefici da una buona qualità dell’ambiente.
L’idea di un’economia verde nasce nel 2006 anno in cui il cosiddetto Rapporto Stern, uno studio commissionato dal Governo inglese a Sir Nicholas Stern, ex capo economista della Banca Mondiale, propone un’analisi economica che pone l’accento sull’impatto ambientale e macroeconomico dei cambiamenti climatici e sul loro peso negativo sul PIL mondiale. All’indagine Stern vanno aggiunte anche le analisi sullo sfruttamento delle risorse rinnovabili della Terra che evidenziano un consumo annuo mondiale superiore alle capacità del pianeta stesso di rinnovarsi con una conseguente e inevitabile erosione delle scorte disponibili.
Nello studio Rilanciare l’economia e l’occupazione in Italia con misure e politiche al 2025 per 5 obiettivi strategici di green economy, la Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, in collaborazione con gli economisti di Cles Srl, ha calcolato che – affrontando con misure adeguate alcune problematiche ambientali, al fine di raggiungere i 5 obiettivi green – si attiverebbero, solo in Italia, 190 miliardi di investimenti in pochi anni che porterebbero alla creazione di circa 800mila nuovi posti di lavoro.
Ecco una sintesi dei 5 obiettivi della green economy da realizzare da qui al 2025:
- Una più efficace riduzione dei consumi di energia di abitazioni, scuole e uffici;
- Un forte aumento delle fonti energetiche rinnovabili;
- Un rapido cambiamento verso l’economia circolare;
- Una migliore qualità delle città con un programma di rigenerazione urbana;
- Una mobilità urbana più sostenibile per abbattere l’inquinamento e la congestione del traffico.
Green economy e aziende: i vantaggi per le imprese
Dall’undicesimo rapporto GreenItaly elaborato da Fondazione Symbola e Unioncamere, emerge che nel periodo 2015-2019 sono oltre 432 mila le imprese italiane che hanno investito in prodotti e tecnologie green in particolare negli ambiti dell’efficienza energetica e delle fonti rinnovabili.
Tra le imprese che hanno effettuato investimenti per la sostenibilità il 16% è riuscito ad aumentare nel 2020 il proprio fatturato contro il 9% delle imprese non green. Un vantaggio che si conferma anche in termini occupazionali (assume il 9% di aziende eco-investitrici contro il 7% delle altre) e di export (che per le aziende green aumenta del 16% contro il 12% delle concorrenti no green).
Le imprese green sono quindi più resilienti e, secondo Fondazione Symbola e Unioncamere, sono anche quelle che innovano di più (73% contro 46%), investono maggiormente in Ricerca e Sviluppo (33% contro 12%) e utilizzano o hanno in programma di utilizzare in misura maggiore tecnologie 4.0 (25% contro 14%). Inoltre, nonostante le incertezze causate dalla pandemia da Covid-19, le imprese dimostrano di credere nella sostenibilità ambientale: infatti, quasi un quarto del totale conferma eco-investimenti per il periodo 2021-2023.
Un altro dato molto interessante è il rapporto tra imprese eco-investitrici e istituzioni: le aziende che hanno investito o investiranno nel green hanno dichiarato di aver instaurato o rafforzato collaborazioni con Regioni, Comuni e Camere di commercio nel 17% dei casi a fronte di un 5% rilevato per tutte le altre.
Green economy e mobilità: il car sharing elettrico E-VAI
In Italia, secondo i dati del report GreenItaly, è la Lombardia a guidare la transizione dal modello economico tradizionale, denominato Brown Economy, alla Green economy con quasi 78 mila imprese che hanno effettuato eco-investimenti nel periodo 2015-2019.
Ed è proprio in Lombardia che dall’unione tra e-mobility e sharing mobility è nato E-VAI, il primo car sharing elettrico attivo a livello regionale con flotte composte esclusivamente da auto elettriche e ibride che permettono di spostarsi agevolmente dal centro città o dalla provincia verso i principali nodi di transito.
La presenza capillare di E-VAI sul territorio lombardo rende possibile l’intermodalità tra auto elettrica e mezzi di trasporto pubblici. In questo modo E-VAI migliora la mobilità regionale con lo scopo di semplificare gli spostamenti da un luogo all’altro della Regione utilizzando sia treno che auto, risparmiando notevolmente sui costi del car sharing legati al chilometraggio ed evitando di doversi imbattere quotidianamente nel traffico urbano.
Silenziose, leggere, semplici da guidare e soprattutto ecologiche, grazie alle emissioni di C02 ridotte al minimo, le auto di E-VAI hanno libero accesso a Zone a Traffico Limitato e Area C ed è possibile parcheggiarle negli spazi delimitati da linee blu e gialle.
Noleggiare un’auto E-VAI è semplice: basta collegarsi al sito ufficiale di E-VAI o scaricare l’App disponibile per iOS e Android. Non sono previste quote d’iscrizione al servizio ed una volta effettuata la registrazione è sufficiente individuare l’E-VAI Point più vicino, prenotare la propria auto e ritirarla comodamente all’orario indicato. In seguito, il veicolo potrà essere riconsegnato in uno qualunque degli oltre 140 E-VAI Point distribuiti su tutto il territorio regionale.