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Home » Blog » Come sta cambiando la sharing mobility? l’inchiesta di Altroconsumo

Milano si conferma la capitale italiana della sharing mobility ma il fenomeno inizia a diffondersi anche nei piccoli comuni lombardi.

I dati parlano chiaro: la sharing mobility è il presente e sarà sempre più il futuro nelle grandi città europee.

Quasi 40 milioni di auto circolanti in Italia dimostrano che gli italiani non possono proprio fare a meno delle quattro ruote di proprietà, eppure iniziano a diffondersi nuove abitudini che vedono preferire i servizi di mobilità condivisa a quelli di proprietà, soprattutto per i piccoli spostamenti urbani.

L’inchiesta su questo fenomeno, realizzata da Altroconsumo in partnership con altre associazioni di consumatori europee, ha preso in considerazione 8 città campione europee scelte tra Italia, Spagna, Portogallo e Belgio. Le città nostrane prese in considerazione sono state Milano e Roma.

Tra queste, proprio Milano, nonostante conti ancora un buon 84% di cittadini che utilizza la propria auto in media 4 volte alla settimana, si distingue però anche per un uso ormai diffuso dei servizi di sharing mobility: in particolare i milanesi preferiscono i servizi car sharing senza autista (75%), seguito dal bike sharing, ben distanziato con il suo 48% di utilizzatori. Seguono car sharing con autista, scooter condivisi e monopattini elettrici.

3 ottimi motivi per cui E-VAI fa la differenza nella car sharing mobility

Il servizio di car sharing più apprezzato è E-VAI, con il suo car sharing elettrico, ormai ampiamente diffuso in tutta l’area di Milano e in Lombardia.

E a far ottenere a E-VAI i giudizi migliori sono tre caratteristiche del servizio particolarmente gradite:

  • La facilità d’uso dell’app
  • La facilità d’uso del veicolo elettrico
  • La semplicità nella procedura dei pagamenti

Tre peculiarità che fanno la differenza per gli utenti, perché risultano decisive anche nelle classifiche di gradimento relative al bike sharing, agli scooter in condivisione e ai monopattini elettrici.

La sharing mobility esce dalle grandi metropoli e arriva proprio dappertutto

Secondo l’Osservatorio Nazionale della Sharing Mobility se fino al 2019 erano soprattutto le grandi città a sfruttare i vantaggi di una mobilità condivisa, dal 2020 in poi, si assiste ad un’importante modifica del trend e anche nelle città più piccole iniziano a diffondersi servizi di sharing mobility.

Questo nuovo trend, che vede protagonista soprattutto la larga diffusione avuta dai monopattini elettrici, è stato anticipato in parte anche dal car sharing di E-VAI.

Il servizio di car sharing elettrico di E-VAI, infatti, da sempre crede nella mobilità come valore inclusivo per le persone e le comunità e, proprio per questo, offre il suo servizio non solo a Milano e negli altri capoluoghi di provincia della Lombardia ma anche nei Comuni di medie e piccole dimensioni.

Grazie a più di 300 di postazioni di noleggio presenti in Lombardia e ad una flotta di auto elettriche, E-VAI consente a chiunque di viaggiare in modo sostenibile.

Car sharing e mezzi pubblici: Milano capitale della mobilità integrata

Milano rimane comunque la capitale italiana del car sharing sia per il numero di servizi attivi sia perché questi si integrano perfettamente ai servizi di mobilità pubblica.

E proprio nell’ambito della mobilità intermodale, la possibilità di integrare il servizio di car sharing con i mezzi pubblici è stata concretizzata da E-VAI grazie alla partnership con Trenord.

Auto elettriche e ferrovie lombarde riescono a integrarsi perfettamente offrendo ai cittadini la possibilità di muoversi in modo sostenibile. Le postazioni delle auto E-VAI, infatti, sono presenti nelle maggiori stazioni ferroviarie lombarde.

La mobilità condivisa milanese tra segni di apprezzamento e ampi margini di crescita

Anversa, Bruxelles, Lisbona, Porto, Barcellona, Madrid, Roma e Milano: le città indagate dall’inchiesta di Altroconsumo e partners, dimostrano come l’Europa sia pronta per una mobilità condivisa ben strutturata, integrata e il più possibile sostenibile.

D’altro canto, anche gli utenti stanno dimostrando una propensione sempre maggiore verso questa modalità alternativa di spostamento, in città e oltre i suoi confini. Tornando a Milano, infatti, vediamo come, alla statistica citata a inizio articolo, che vedeva l’84% dei milanesi usare la propria auto in media quattro volte la settimana, si contrappone un’identica percentuale dell’84% che dichiara come i servizi di mobilità in sharing abbiano migliorato la mobilità complessiva della città.

Sempre all’ombra della Madonnina, il 58% della popolazione intervistata considera l’infrastruttura della città ben adattata per integrare al meglio tutti i diversi mezzi di trasporto (auto private, trasporto pubblico e mobilità condivisa).

Non solo aspetti positivi, l’inchiesta mette in luce diversi ambiti di miglioramento e di crescita per la sharing mobility. E infatti, il 49% dei milanesi considera troppo elevati i costi dei servizi di mobilità in sharing, per poterne fare un uso regolare. Allo stesso modo, il 40% dei milanesi lamenta che non ci sono abbastanza opzioni di mobilità in sharing vicino casa propria o al proprio posto di lavoro.

Dunque siamo certamente sulla buona strada per una mobilità condivisa integrata e sostenibile, ma c’è ancora da poter fare per rendere i servizi di sharing, in tutte le loro declinazioni, ancora più accessibili a tutti i cittadini.

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